I propagandisti di Putin. Il soft power del Cremlino sulla cultura italiana

Strade, 15 Aprile 2021

Mi si chiede un compito assai improbo: una critica del lungo e approfondito studio “L’influenza russa sulla cultura, sul mondo accademico e sui think tank italiani” di Massimiliano Di Pasquale e Luigi Sergio Germani. Compito improbo, perché in qualche modo il lavoro potrebbe essere “liquidato” in questo modo: analisi tanto impeccabile, quanto indispensabile. Lettura vivamente consigliata. Lire la suite

In Italia, il caso del soldato Markiv sarà esaminato dalla Corte di Cassazione

Radio Svoboda, 6 Marzo 2021

L’articolo completo di Nataliya Kudryk (in ucraino) può essere letto qui

Nataliya Kudryk: La Procura Generale di Milano chiede di annullare la sentenza di secondo grado con la quale è stato assolto il soldato Markiv. Secondo Lei perché sia la famiglia di Rocchelli che la stessa Procura continuano ad insistere sulla colpevolezza di Markiv ed esercito ucraino senza mai accettare la possibilità del coinvolgimento della parte russa nella vicenda e rifiutano la collaborazione con l’autorità ucraine? Lire la suite

Affaire Markiv: Giustizia è fatta

Ecco perché Vitaly Markiv è stato assolto per l’omicidio del fotoreporter Andrea Rocchelli

di Carmelo Palma e Olivier Dupuis

Linkiesta, 4 novembre 2020

Dopo 3 anni di detenzione, il militare è stato scarcerato su disposizione della Corte dʼAppello di Milano per non aver commesso il fatto. Una pagina felice non solo per il soldato italo-ucraino, ma anche per la magistratura italiana

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Vitaly Markiv. Colpevole a prescindere

Il processo a Vitaly Markiv è l’esempio di tutti i difetti del giustizialismo italiano

di Carmelo Palma e Olivier Dupuis

Linkiesta, 29 Ottobre 2020

Il soldato italo-ucraino è stato condannato in primo grado a Pavia per l’omicidio del fotoreporter Andrea Rocchelli. L’intero processo però considera la prova della colpevolezza del soldato la sua stessa persona: perché, in quanto militare ucraino, sarebbe fascista per definizione

È in corso a Milano il processo di appello contro Vitaly Markiv, il cittadino italo-ucraino e soldato della Guardia Nazionale, condannato in primo grado a Pavia per l’omicidio di Andrea Rocchelli, fotoreporter italiano, morto insieme ad Andrej Mironov, dissidente russo e attivista per i diritti umani, e per il ferimento del fotografo francese William Roguelon, avvenuti il 24 maggio 2014 in una zona dell’Ucraina allora occupata da separatisti filorussi.

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