di Olivier Dupuis e Carmelo Palma
Oggi la crisi diplomatica con Mosca viene interpretata come una possibile guerra americana e non come la volontà di un Paese di ricongiungersi al mondo della libertà e dello stato di diritto. Questa mentalità è la vera debolezza euro-atlantica nella sfida con il Cremlino
A dire nel 1939 che non si poteva «morire per Danzica» fu un pacifista e socialista francese, Marcel Déat, che finì la sua carriera da collaborazionista dei nazisti e ministro del governo di Vichy. La sua vicenda dimostra in modo quasi emblematico la relazione intrinseca tra pacifismo e nazionalismo, che corre come un filo rosso lungo tutto il corso della storia europea del ‘900. Lire la suite