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Come definire l’invito di Macron a non escludere l’invio di truppe occidentali in Ucraina? È una conversione sulla via di Damasco per un presidente che ha coltivato a lungo il dialogo con Vladimir Putin, sostenendo che la Russia non dovesse essere umiliata e, fino a poco tempo fa, ripeteva costantemente che la Francia non era in guerra con la Russia? Potrebbe essere. Ma nulla è meno certo.
Il momento non è casuale. Le elezioni europee si avvicinano e i sondaggi non promettono niente di buono. Il partito del presidente si attesta al 18-19 per cento, quattro punti in meno rispetto al 2019, mentre il Rassemblement National di Marine Le Pen dovrebbe guadagnare 5 o 6 punti, arrivando al 28-29 o addirittura al 30 per cento. Se i risultati elettorali dovessero rispecchiare più o meno queste previsioni, le conseguenze in Francia sarebbero relativamente limitate, a tre anni dalle prossime elezioni presidenziali, viste le caratteristiche del sistema istituzionale francese. Non potrebbe dirsi lo stesso a livello europeo, dove la posizione del Presidente francese risulterebbe notevolmente indebolita. Lire la suite