Quali regole per la casa comune dei riformatori e liberaldemocratici italiani?

Strade, 29 Aprile 2021

Cosa c’entra l’appello lanciato da Linkiesta per “una nuova alleanza riformista e liberaldemocratica” con l’aspra battaglia in corso in +Europa? Se non tutto, molto, anzi moltissimo. Molto più della questione degli eventuali “contenuti” e delle priorità politiche comuni, tocca un punto, fastidioso per molti, quello delle regole dello stare insieme e degli statuti, cioè in breve dell’essere partito.

Se però, seguendo Gandhi, crediamo che «il fine è nei mezzi come l’albero è nel seme», non possiamo pensare di concepire un nuovo soggetto politico aggregativo delle forze riformatrici e liberal-democratiche, che esso sia “federativo” o “unitario”, senza porci la questione delle regole del suo funzionamento, in altre parole della sua carta statutaria. E quindi, se, come sostiene Linkiesta, “compete ai veri leader, se sono veramente tali, l’onere di farsi promotori del salto di qualità necessario per riconoscere che poiché l’obbiettivo politico è comune, esso va perseguito agendo di comune intento”, questo non basta, cioè non basta che tre, quattro, cinque leader si mettano intorno ad un tavolo e “decidano”. Lire la suite

I propagandisti di Putin. Il soft power del Cremlino sulla cultura italiana

Strade, 15 Aprile 2021

Mi si chiede un compito assai improbo: una critica del lungo e approfondito studio “L’influenza russa sulla cultura, sul mondo accademico e sui think tank italiani” di Massimiliano Di Pasquale e Luigi Sergio Germani. Compito improbo, perché in qualche modo il lavoro potrebbe essere “liquidato” in questo modo: analisi tanto impeccabile, quanto indispensabile. Lettura vivamente consigliata. Lire la suite

Bart, Georges-Louis, Joachim, Paul et les autres

Nederlands

Discrètement mais sûrement, la septième réforme de l’Etat s’invite à l’ordre du jour de l’agenda politique belgo-belge. Et l’on entrevoit déjà un nouveau compromis « historique » dont la Belgique a le secret. Les fondamentaux d’hier de la plupart des forces politiques ne sont plus ceux d’aujourd’hui. Le « fait bruxellois » est accepté et le dysfonctionnement de son système institutionnel est désormais reconnu. Et si la question bruxelloise ne sera pas seule au menu de la prochaine réforme institutionnelle, la plupart des leaders politiques reconnaissent qu’elle en sera le plat principal. Lire la suite

Bart, Georges-Louis, Joachim, Paul en de anderen

Français

Onopvallend maar zonder enige twijfel heeft de zevende staatshervorming een plaats afgedwongen op de Belgo-Belgische politieke agenda. En aan de horizon ontwaren we reeds een nieuw ‘historisch’ compromis van de slag waarvan België het geheim bezit. De oude vertrouwde grondslagen van de meeste politieke krachten zijn evenwel niet meer die van vandaag. Het ‘feit Brussel’ wordt aanvaard en het disfunctioneren van zijn institutioneel systeem wordt nu erkend. En hoewel de kwestie Brussel niet als enige op het menu van de volgende institutionele hervorming zal staan, erkennen de meeste politieke leiders dat zij er het hoofdgerecht van zal zijn. Lire la suite

Sfiducia al Tesoriere di +Europa: spiegazione di voto

Sono uno dei 38. Uno di quelli che ha votato la sfiducia a Valerio Federico, il nostro Tesoriere. E che lo rifarebbe, senza nessun entusiasmo ma con la stessa convinzione perché ritenevo e continuo a ritenere che i suoi atti, che hanno portato alla presentazione della mozione di sfiducia, sono molto gravi.

Se, con Karl Popper, riteniamo che l’essenza della democrazia sia, essenzialmente, la possibilità di rimuovere chi “sta al governo”, la gestione del “tesseramento” da parte del tesoriere ha contribuito a far venire meno questa possibilità, non meno indispensabile alla vita democratica di un partito che a quella di un Paese. E la “difesa” del suo “operato”, la sua ricostruzione dei “fatti” non è stata soltanto non convincente, è stata pure offensiva. Lire la suite