Draghi dica sì alla immediata apertura dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue!

Italia europea, 28 febbraio 2022

di Olivier Dupuis –

Ritenere che la decisione dei 27 stati membri di aprire immediatamente i negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione europea possa costituire una provocazione per Vladimir Putin è, semplicemente, senza senso. Farebbe solo sorridere o, meglio, sogghignare, il Presidente russo, il cui obiettivo è niente meno che l’annientamento dell’Ucraina e la sua reintegrazione nell’impero russo dei suoi sogni malevoli.

Invece per gli Ucraini, che dimostrano nuovamente un coraggio e una determinazione che gli possiamo solo invidiare, l’apertura formale dei negoziati costituirebbe un formidabile supporto morale e politico. Non c’è terza via. O Vladimir Putin vince la guerra e lo spirito e la lettera di un nuovo accordo Monaco tornano a presidiare l’Europa. O vincono gli Ucraini e, un po’ noi, con loro, e si apre un nuovo capitolo per l’Europa. E, probabilmente, anche per la Russia.

Ad oggi solo la Polonia, la Lituania, la Slovenia e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen si sono espresse apertamente a favore. È giunta l’ora che tutti gli stati europei si esprimano e in ogni caso entro pochi giorni, di fronte alla richiesta formale avanzata dal Presidente Zelensky, dovranno farlo.

Per questo invitiamo tutti a fare appello direttamente al Presidente del Consiglio Mario Draghi, con telegrammi, mail, fax, o qualunque altra forma di comunicazione perché dichiari quanto prima il sostegno dell’Italia all’apertura immediata dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione.

 

Make Bruxelles Great Again

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Linkiesta, 1 Marzo 2022

Olivier Dupuis e Carmelo Palma

L’unità ritrovata è merito della resistenza di Kiev di fronte all’avanzata dei russi, che ha dato un segnale positivo agli altri Paesi. Il miglior modo per sostenere questa battaglia, che riguarda tutto il continente, è farla entrare nel club dei 27

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Linkiesta, 19 Febbraio 2022

di Olivier Dupuis e Carmelo Palma

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A dire nel 1939 che non si poteva «morire per Danzica» fu un pacifista e socialista francese, Marcel Déat, che finì la sua carriera da collaborazionista dei nazisti e ministro del governo di Vichy. La sua vicenda dimostra in modo quasi emblematico la relazione intrinseca tra pacifismo e nazionalismo, che corre come un filo rosso lungo tutto il corso della storia europea del ‘900. Lire la suite

Unverzügliche Aufnahme von Verhandlungen über den Beitritt der Ukraine zur EU

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Unverzügliche Aufnahme von Verhandlungen über den Beitritt der Ukraine zur EU: Appell an EU-Ratspräsident Emmanuel Macron

Sehr geehrter Herr Präsident der Französischen Republik!

Die Bedrohungen, die heute für die Sicherheit und Integrität der Ukraine und darüber hinaus für ganz Europa bestehen, sind beispiellos seit dem Ende des Zweiten Weltkriegs.

Einerseits haben einige EU-Mitgliedstaaten bereits mutige Entscheidungen getroffen. Estland, Litauen, Lettland, die Tschechische Republik, Frankreich und Polen haben beschlossen, der Ukraine zivile und militärische Ausrüstung zu liefern – Dänemark, die Niederlande und Spanien haben sich zudem dazu verpflichtet, die militärische Präsenz in der Region zu verstärken; Frankreich bereitet sich darauf vor, dasselbe in Rumänien zu tun.

Außerdem arbeitet die EU mit den USA und anderen NATO-Mitgliedern an einer Liste neuer Sanktionen, um eine erneute Invasion durch die Russische Föderation zu verhindern.

All dies geht zwar in die richtige Richtung einer verstärkten Abschreckung, reicht jedoch möglicherweise nicht aus, um die Stabilität der Ukraine kurz- und mittelfristig zu gewährleisten. Lire la suite

Apertura immediata dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’UE

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Apertura immediata dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea: appello al presidente del Consiglio UE Emmanuel Macron

Linkiesta, 16 Febbraio 2022

Signor Presidente della Repubblica,

le minacce alla sicurezza e all’integrità dell’Ucraina e conseguentemente di tutta l’Europa sono senza precedenti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Da un lato, alcuni stati membri dell’Ue hanno già preso decisioni coraggiose. Estonia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca, Francia e Polonia hanno deciso di fornire attrezzature civili e militari all’Ucraina, mentre Danimarca, Paesi Bassi e Spagna si sono impegnati a rafforzare la presenza militare nella regione; la Francia si prepara a fare lo stesso in Romania.

D’altra parte, l’Unione europea sta lavorando con gli Stati Uniti e altri membri della NATO su una lista di nuove sanzioni, per cercare di scongiurare una nuova invasione da parte della Federazione Russa.

Mentre questi sono passi nella giusta direzione per rafforzare la deterrenza, potrebbero non essere sufficienti a garantire la stabilità dell’Ucraina nel breve e medio termine. Lire la suite