Quelli per cui l’Ucraina appartiene alla famiglia europea, ma non c’è fretta di farla entrare nell’Ue
Olivier Dupuis e Carmelo Palma
La politica della Nato di forte sostegno politico, ampio supporto logistico e militare e moderazione strategica non è certo perfetta. È infatti sorprendente che l’organizzazione atlantica non abbia previsto, fornendo per tempo sistemi di difesa missilistica e aerea, che il clamoroso fallimento dell’operazione speciale avrebbe portato il presidente della Federazione Russa a sostituire la guerra lampo con una strategia del terrore, cioè con una “cecenizzazione” della guerra, prendendo di mira i civili e creando milioni di rifugiati, anche al fine di destabilizzare l’Europa e accrescere per essa i costi della solidarietà con l’Ucraina. La stessa strategia usata in Siria. Kiev e le altre città ucraine come Grozny o come Aleppo. Nondimeno, la tenuta dell’organizzazione atlantica e la sua compattezza hanno dimostrato l’errore della diagnosi frettolosa, secondo cui la Nato era cerebralmente morta. La Nato è viva e il suo cervello pure. Lire la suite