Sono uno dei 38. Uno di quelli che ha votato la sfiducia a Valerio Federico, il nostro Tesoriere. E che lo rifarebbe, senza nessun entusiasmo ma con la stessa convinzione perché ritenevo e continuo a ritenere che i suoi atti, che hanno portato alla presentazione della mozione di sfiducia, sono molto gravi.
Se, con Karl Popper, riteniamo che l’essenza della democrazia sia, essenzialmente, la possibilità di rimuovere chi “sta al governo”, la gestione del “tesseramento” da parte del tesoriere ha contribuito a far venire meno questa possibilità, non meno indispensabile alla vita democratica di un partito che a quella di un Paese. E la “difesa” del suo “operato”, la sua ricostruzione dei “fatti” non è stata soltanto non convincente, è stata pure offensiva. Lire la suite