Ukraine: Nato can wait, not the EU

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Ukraine’s EU accession process is key to security negotiations with Russia

The Lithuania Tribune, March 2, 2022

by Olivier Dupuis and Carmelo Palma

A very bad idea is making the rounds. The idea is conveyed by the ambiguous statements of the High Representative for the Union’s Foreign and Security Policy, Josep Borrell. The idea, in substance, is that the EU’s 27 member states would give up negotiations on Kyiv’s accession to the Union in exchange for an end to the war and Russia’s withdrawal from Ukraine.

It is not that we should be averse to thinking about possible means of saving the face of the Kremlin arsonist, if these might stop the bloodbath that he has provoked. But one cannot pretend to believe that the process of Ukraine’s accession to the Union – process that would otherwise be open-ended and not concluded – might constitute a threat to Russia. Nor that the Russian president himself considers it more threatening than the EU’s heavy economic sanctions and the military assistance provided to Ukraine by the European countries. Lire la suite

Ucraina: la Nato può aspettare, l’UE no

in English en Français 

Linkiesta, 2 Marzo 2022

di Olivier Dupuis e Carmelo Palma

Sta circolando una pessima idea, veicolata dalle ambigue dichiarazioni dell’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione, Josep Borrell: i 27 stati membri rinuncerebbero ai negoziati sull’adesione di Kiev all’Unione, in cambio della fine della guerra e del ritiro della Russia dall’Ucraina.

Ovviamente, è doveroso interrogarsi sulle modalità che permetterebbero di salvare la faccia del piromane del Cremlino e, allo stesso tempo, di fermare il bagno di sangue che sta provocando. Però non si può fingere che il processo di adesione all’Ue dell’Ucraina – sarebbe avviato subito, ma non immediatamente concluso – sia una minaccia per la Russia, né che il presidente russo lo consideri un atto più aggressivo delle pesanti sanzioni economiche imposte e dell’assistenza militare prestata all’Ucraina dai paesi europei. Lire la suite

Draghi dica sì alla immediata apertura dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue!

Italia europea, 28 febbraio 2022

di Olivier Dupuis –

Ritenere che la decisione dei 27 stati membri di aprire immediatamente i negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione europea possa costituire una provocazione per Vladimir Putin è, semplicemente, senza senso. Farebbe solo sorridere o, meglio, sogghignare, il Presidente russo, il cui obiettivo è niente meno che l’annientamento dell’Ucraina e la sua reintegrazione nell’impero russo dei suoi sogni malevoli.

Invece per gli Ucraini, che dimostrano nuovamente un coraggio e una determinazione che gli possiamo solo invidiare, l’apertura formale dei negoziati costituirebbe un formidabile supporto morale e politico. Non c’è terza via. O Vladimir Putin vince la guerra e lo spirito e la lettera di un nuovo accordo Monaco tornano a presidiare l’Europa. O vincono gli Ucraini e, un po’ noi, con loro, e si apre un nuovo capitolo per l’Europa. E, probabilmente, anche per la Russia.

Ad oggi solo la Polonia, la Lituania, la Slovenia e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen si sono espresse apertamente a favore. È giunta l’ora che tutti gli stati europei si esprimano e in ogni caso entro pochi giorni, di fronte alla richiesta formale avanzata dal Presidente Zelensky, dovranno farlo.

Per questo invitiamo tutti a fare appello direttamente al Presidente del Consiglio Mario Draghi, con telegrammi, mail, fax, o qualunque altra forma di comunicazione perché dichiari quanto prima il sostegno dell’Italia all’apertura immediata dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione.

 

Make Bruxelles Great Again

L’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea è la più forte arma politica contro la guerra di Putin

Linkiesta, 1 Marzo 2022

Olivier Dupuis e Carmelo Palma

L’unità ritrovata è merito della resistenza di Kiev di fronte all’avanzata dei russi, che ha dato un segnale positivo agli altri Paesi. Il miglior modo per sostenere questa battaglia, che riguarda tutto il continente, è farla entrare nel club dei 27

How Putin made the EU great again. Domenica con questo titolo Politico ha salutato l’inatteso ritorno di un’Europa grande e unita grazie all’aggressione dell’Ucraina e agli azzardi di Putin, ricordando come, fino a poche settimane prima, nei principali Paesi europei, a partire dalla Germania, si mostrasse invece scetticismo verso gli “isterici” allarmi americani sull’imminente attacco a Kiev e si dichiarasse una totale indisponibilità a fornire armi agli ucraini, per resistere all’offensiva di Mosca. Lire la suite

Il pacifismo filo-russo sull’Ucraina e il nazionalismo anti-europeo

Oggi la crisi diplomatica con Mosca viene interpretata come una possibile guerra americana e non come la volontà di un Paese di ricongiungersi al mondo della libertà e dello stato di diritto. Questa mentalità è la vera debolezza euro-atlantica nella sfida con il Cremlino.

Linkiesta, 19 Febbraio 2022

di Olivier Dupuis e Carmelo Palma

Oggi la crisi diplomatica con Mosca viene interpretata come una possibile guerra americana e non come la volontà di un Paese di ricongiungersi al mondo della libertà e dello stato di diritto. Questa mentalità è la vera debolezza euro-atlantica nella sfida con il Cremlino

A dire nel 1939 che non si poteva «morire per Danzica» fu un pacifista e socialista francese, Marcel Déat, che finì la sua carriera da collaborazionista dei nazisti e ministro del governo di Vichy. La sua vicenda dimostra in modo quasi emblematico la relazione intrinseca tra pacifismo e nazionalismo, che corre come un filo rosso lungo tutto il corso della storia europea del ‘900. Lire la suite