Proposta di petizione al Parlamento Europeo
A. considerando che l’Unione europea ha una duplice legittimità democratica: quella del Parlamento europeo, eletto da tutti i cittadini europei, e quella del Consiglio (dei ministri), rappresentativo dei governi degli stati membri;
B. considerando che il Consiglio (dei ministri) agisce con la funzione di camera alta dell’Ue; infatti è, con il Parlamento, una delle due camere in cui si svolge il processo legislativo europeo, di cui la Commissione ha il potere di iniziativa;
C. considerando che i criteri di composizione del Consiglio sono fissati dall’art. 236 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE);
D. considerando che il funzionamento del Consiglio non consente oggi un vero e proprio dibattito sulle questioni su cui esso è chiamato a decidere, poiché i suoi membri si riuniscono in modo sporadico e la loro partecipazione si limita generalmente a un voto di ratifica, dopo un lavoro istruttorio e un processo decisionale pressoché interamente condotto dalle burocrazie nazionali;
E. considerando che il Consiglio è una delle rare istituzioni dell’Unione il cui funzionamento non è cambiato dagli inizi della costruzione comunitaria, fatte salve le modalità di votazione e le maggioranze richieste per l’approvazione degli atti;
F. considerando che non è sostenibile che la camera alta dell’Unione continui a funzionare come una camera di mera “registrazione” degli esiti di un negoziato condotto per via burocratica e che occorre, al contrario, che divenga, come il Parlamento europeo, un luogo di reali dibattiti e confronti tra i suoi membri; detto in altri termini, se il Parlamento è la camera dei rappresentanti dei cittadini, il Consiglio è la camera dei rappresentanti dei governi nazionali e solo la loro convergenza consente l’approvazione di testi legislativi;
G. considerando che è possibile modificare la composizione del Consiglio senza modificare l’art. 16 § 2 del Trattato sull’Unione europea (TU), statuendo che «il Consiglio è composto da un rappresentante di ciascun stato membro al livello ministeriale»;
H. considerando che è possibile riorganizzare il lavoro dei governi nazionali istituendo la figura di ministri di primo rango, incaricati sia di sovrintendere al lavoro ministeriale e di coordinare l’attività di ministri o vice-ministri delegati, sia di rappresentare a Bruxelles i rispettivi governi;
- chiediamo al Parlamento europeo di introdurre sulla base dell’art. 48 § 2 del Trattato dell’Unione europea (TUE) una richiesta di revisione dell’art. 236 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) in ordine alle modalità di partecipazione degli stati membri al Consiglio;
- chiediamo al Parlamento di promuovere una riforma del Trattato per istituire un Consiglio, composto da sei ministri per stato membro, responsabile degli Affari Esteri e della Difesa; dell’Economia e delle Finanze; della Giustizia e degli Affari Interni; dell’Ambiente, dell’Agricoltura, dell’Energia e dei Trasporti; degli Affari Sociali e della Sanità; a questi membri si deve aggiungere un ulteriore ministro per stato membro, per tutte le altre materie con riferimenti o implicazioni normative di carattere europeo;
- chiediamo al Parlamento di prevedere in questa proposta che il Consiglio, nella sua nuova articolazione, si riunisca su base settimanale, elegga un presidente, istituisca commissioni e ne elegga i relativi presidenti, possa organizzare audizioni pubbliche e assicuri la pubblicità dei suoi lavori, anche per le attività non legislative;
- chiediamo al Parlamento di prevedere in questa proposta che siano abolite le norme speciali di funzionamento del Consiglio su materie riguardanti affari esteri, difesa e sicurezza;
- chiediamo al Parlamento europeo di proporre che la denominazione del Consiglio così riformato sia cambiata in quella di “Senato europeo”.
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